"La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro, leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare..."

giovedì 24 maggio 2007

LA CASTA

LA CASTA
RIZZO STELLA
RIZZOLI € 18,00

Aerei di Stato che volano 37 ore al giorno, pronti al decollo per portare Sua Eccellenza anche a una festa a Parigi. Palazzi parlamentari presi in affitto a peso d'oro da scuderie di cavalli. Finanziamenti pubblici quadruplicati rispetto a quando furono aboliti dal referendum. "Rimborsi" elettorali 180 volte più alti delle spese sostenute. Organici di presidenza nelle regioni più "virtuose" moltiplicati per tredici volte in venti anni. Spese di rappresentanza dei governatori fino a dodici volte più alte di quelle del presidente della Repubblica tedesco. Province che continuano ad aumentare nonostante da decenni siano considerate inutili. Indennità impazzite al punto che il sindaco di un paese aostano di 91 abitanti può guadagnare quanto il collega di una città di 249mila. Candidati "trombati" consolati con 5 buste paga. Presidenti di circoscrizione con l'autoblu. La denuncia di come una certa politica, o meglio la sua caricatura obesa e ingorda, sia diventata una oligarchia insaziabile e abbia allagato l'intera società italiana. Storie stupefacenti, numeri da bancarotta, aneddoti nel reportage di due famosi giornalisti.

Il mio giudizio:

Ragazzi, siamo messi male e la colpa è soprattutto nostra. Abbiamo sempre saputo le magagne del Paese, ma ci piace essere come gli struzzi; ci piace coltivare il nostro orticello. I costi della nostra classe politica sono pari ad una manovra finanziaria! Ma ci rendiamo conto di quanti soldi sono? Probabilmente no. E come se non bastasse, nonostante i lauti compensi e le inutili comodità concesse ai politici, che cosa hanno fatto e fanno per il Bel paese? Tanto non cambierà nulla! Siamo una massa di pecoroni. A cosa serve aprire gli occhi se tutto intorno c'è solo buio?

mercoledì 16 maggio 2007

COMUNI IMMORTALI

COMUNI IMMORTALI
Isabella Marchiolo
EDIZIONI PALOMAR € 12,00


Storie di "Comuni immortali", uomini e donne straordinari e incompresi, capaci di abbandonarsi a situazioni sentimentali tormentate e soprattutto forti, a volte persino riprovevoli nella loro capacità di travolgere convenzioni e pregiudizi. Sono personaggi “immortali” e anche, d’istinto e passione, un po’ “immorali” quelli che riempiono con le loro voci i racconti di Isabella Marchiolo. Autrice esordiente nata a Reggio Calabria, di professione è giornalista ed aveva già pubblicato un’opera divulgativa Schermi dell’utopia – glossario dei calabresi al cinema (Ariel edizioni, 16 euro). Adesso Isabella Marchiolo presta la sua scrittura essenziale, semplice e concentrata a dieci racconti di vite comuni e insolite, che si muovono come dentro una bolla tra la verità di amori e affetti totali, e la contaminazione di compromessi e modelli sociali. Sono racconti di vite insolite, malinconiche e quasi borderline. Tutte le storie gravitano sullo sfondo di un Sud pigro e insieme appassionato, forse un po’ stanco della propria pelle, dove si possono riconoscere dialetti, atmosfere e situazioni meridiane senza un indirizzo geografico preciso. Un Sud che si potrebbe definire luogo dell’anima. Un’umanità variegata è al centro dei racconti di “Comuni Immortali”. Ci sono un giovane si dibatte tra la passione per il teatro e un’incompiuta vocazione religiosa; una cardiopatica si sente cambiata dopo l'atteso trapianto di cuore; due amanti si lasciano per il sospetto di una banale infezione sessuale; un detective è ossessionato dalla passione amorosa di una cliente; una single abituata ad esperienze sentimentali disordinate spia via email la difficile genesi di una storia d’amore tra due donne; una solitaria coppia composta da fratello e sorella nasconde una storia familiare drammatica.

Alcuni giudizi:
Su queste e altre esperienze si distende lo sguardo distaccato e un po' amaro dell’autrice, che racconta la fragilità dei sentimenti autentici e stra-ordinari.

Storie che risentono della contemporaneità, punteggiate della presenza di cellulari, e-mail, titoli di giornale. In contrasto con l’immediatezza della comunicazione tecnologica, forse succubi della solitudine dell’era globale, i personaggi conservano una loro dimensione distaccata, un individualismo ribelle e un po’ alienato.

Di “Comuni immortali” scrive Giulio Mozzi: “Della scrittura di Isabella Marchiolo si può dire: che è semplice, duttile, sommessa, essenziale. Quello che si può dire, in somma, di tante buone scritture. Delle storie che con questa buona scrittura Isabella Marchiolo racconta si può dire: che sono minime, vicine all'esperienza, sottilmente disturbanti, paradigmatiche. Quello che si può dire, in somma, di tante buone storie.

Ma, detto questo, c'è ancora un avanzo. Un qualcosa che ci fa identificare questa scrittura come qualcosa di più, se non addirittura ben altro, che una buona scrittura; e ci fa identificare queste storie come qualcosa di più, se non addirittura ben altro, che buone storie ben raccontate. Questo avanzo, ovviamente, è indefinibile; e credo di potere non dirlo, ma darne un'idea, suggerirne un'intuizione, solo con un'immagine.

Isabella Marchiolo sembra parlare da dietro un'afasia. Non sento sforzo, nella sua voce, ma una sorta di opacità. Non è una voce cristallina: è vetro smerigliato. Non c'è trasparenza: c'è una materia semidensa nella quale il mio sguardo entra, si invischia, rimane prigioniero.

Non posso dire di aver provato piacere, lì invischiato. Non posso dire di essere stato felice, prigioniero lì dentro. Ma devo dire che questa materia semidensa mi è rimasta attaccata addosso. Che non me ne sono liberato facilmente. Come non ci si libera facilmente, a volte, di uno sguardo scambiato con una persona incrociata casualmente nel corridoio d'una carrozza di treno; o di una frase colta al volo, mentre si fa la fila alla cassa del supermercato, da una conversazione che si svolge in un'altra fila.

venerdì 4 maggio 2007

IL SIMPOSIO

IL SIMPOSIO
PLATONE
VARIE EDIZIONI
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Se esiste il testo sull'amore nella nostra civiltà, a cui ogni testo successivo non può che ricondursi, questo è il Simposio. Un dialogo tra le menti più eccelse dell'antica Grecia sull'amore, da Platone a Socrate, da Aristofane ad Alcibiade i protagonisti si scambiano opinioni su una delle potenze inesauribili dell'umanità, l'eros.
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Il mio giudizio:
Ragazzi, è un libro fantastico. Sembra assurdo come un libro scritto secoli fà risulti così attuale.
Io mi sono trovato a leggerlo per caso, anzi per curiosità. Ricordate la scena del film di Aldo, Giovanni e Giacomo (Tre uomini e una gamba)? Beh, la storia del "mito delle metà" mi aveva affascinato e quindi volevo saperne di più! E' stata una rivelazione.
Buona ricerca della vostra metà della mela...

lunedì 23 aprile 2007

TI PRENDO E TI PORTO VIA

TI PRENDO E TI PORTO VIA
NICCOLO' AMMANITI
MONDADORI € 8,40

A Ischiano Scalo il mare c'è ma non si vede. E' un paesino di quattro case accanto a una laguna piena di zanzare. Il turismo lo evita perché d'estate s'infuoca come una graticola e d'inverno si gela. Questo è lo scenario nel quale si svolgono due storie d'amore tormentate. Ammaniti crea e dissolve coincidenze, è pronto a catturare gli aspetti più grotteschi e più sentimentali, più comici e inquietanti della realtà.




Il mio giudizio:
Davvero carino, intendiamoci, un romanzo senza troppe pretese, ma scorrevole e avvincente. In alcuni tratti l'ho trovato molto moderno, ad esempio nella parte del bullismo, sicuramente una buona lettura con alcuni spunti interessanti.
Il titolo è tutto un programma, bisognerebbe solo trovare qualcuna alla quale dedicarlo...

domenica 22 aprile 2007

L'UTOPIA ARMATA

L'UTOPIA ARMATA
GIAMPAOLO PANSA
SPERLING & KUPFER € 12,00


Gli anni Settanta e il terrorismo: una lunga scia di piombo e sangue, ripercorsa da Giampaolo Pansa in questo saggio, apparso per la prima volta nel 1980 e qui riproposto in una nuova edizione rivista e ampliata. Il progetto dell Insurrezione armata viene delineato nella corposa prima parte, dove appaiono i principali protagonisti di quella stagione - da Toni Negri a Renato Curcio a Giangiacomo Feltrinelli, per citare i più noti - ma il cuore del libro racchiude le vicende di molte tra le vittime di quella sciagurata utopia. Perché la storia del terrorismo italiano è la storia delle sue vittime. Dal commissario Luigi Calabresi al giornalista Walter Tobagi, passando per l'ingegner Carlo Saronio, il giudice Emilio Alessandrini, l'operaio Guido Rossa, lo studente Alceste Campanile e altri assassinati, l'autore ricostruisce un intero decennio in pagine che colpiscono e fanno riflettere come quelle, memorabili, dedicate alla fabbrica, ovvero alla Fiat, in cui le voci di un caporeparto, un operaio specializzato e uno dei sessantun licenziati perché ritenuti violenti riescono a sintetizzare, con straordinaria efficacia, i dubbi, gli interrogativi, la paura e l'angoscia di un periodo che non possiamo, né dobbiamo, dimenticare.

Il mio giudizio:
Vale lo stesso discorso fatto per il libro: " '77, ROSE E PISTOLE". Trovo anche questo saggio molto molto interessante, con un'attenzione e una descrizione particolare per alcune figure che furono i protagonisti del tempo. Consigliato sicuramente.

'77 ROSE E PISTOLE

'77 ROSE E PISTOLE
STEFANO CAPPELLINI
SPERLING & KUPFER € 14,00


Il 1977 è un anno breve. Inizia il 7 dicembre 1976, giorno della contestazione alla prima della Scala, e si chiude a maggio, con la morte di Giorgiana Masi. Nell'arco di pochi mesi, decine di migliaia di giovani si riprendono la piazza: occupano università, fondano giornali, radio libere e fanzine, sfilano con la faccia dipinta o la P38 nel giubbotto, contestano tutto ciò che e "vecchio", compresi i fratelli maggiori del '68. Urlano, amano, sparano. Muoiono. Il '77 è una miscela esplosiva di spontaneità e nichilismo, di creatività e violenza.


Il mio giudizio:
Il 1977 è stato un anno particolare, non sono d'accordo con chi, nella presentazione del libro, lo definisce breve, anzi, forse è proprio il contrario. Anche se non l'ho vissuto direttamente, per quello che ho letto e capito, si tratta di un lungo e sanguinoso anno, un anno intenso, fatto di contraddizioni e passioni, spesso sfociate nel sangue e nella violenza. I dissapori con le epoche passate, di cui i protagonisti del libro sono i fratelli minori, vengono manifestate a gran voce e quasi sempre finiscono negli scontri di piazza. Un libro a tratti emozionante e romantico, se concepito con l'animo idealista di ragazzi che non avevano paura di pagare a caro prezzo l'idea di libertà in tutte le sue sfaccettature, ma anche un libro tragico e crudo. Le contraddizioni del tempo possono essere sintetizzate con un'espressione del grandissimo P.P.Pasolini, che dopo uno scontro alla facoltà di architettura di Roma (a Valle Giulia, per la precisione) tra i manifestanti e i poliziotti, dice: "Io stavo dalla parte dei poliziotti, perchè sono i figli del popolo".
Le foto di Tano D'amico, sono un ennesimo elemento di interesse per questo saggio, che ci permette di vivere, attraverso delle pagine molto ben concepite dall'autore, un tempo che sembra lontanissimo, ma che a pensarci bene è appena trascorso.
L'ho trovato molto interessante, mi ha preso e affascinato. Sembrava quasi non si stesse parlando del nostro Paese e meno che mai "solo" di trent'anni fà.
Non rimpiango quei tempi, ma il credere in qualcosa, in un ideale che riusciva a muovere le masse e le coscienze, al contrario dei nostri giorni dove, purtroppo, di ideali ce ne sono sempre meno e di violenze sempre di più.

I RAGAZZI CHE VOLEVANO FARE LA RIVOLUZIONE

I RAGAZZI CHE VOLEVANO FARE LA RIVOLUZIONE
ALDO CAZZULLO
SPERLING & KUPFER € 12,00



Marzo 1964, Palmiro Togliatti parla alla Normale di Pisa. Un ragazzo lo apostrofa dall'ultima fila: "Perché non avete provato a fare la rivoluzione?" "Provaci tu, a farla, se sei capace", risponde il segretario. "Lo farò, lo farò." Il ragazzo si chiama Adriano Sofri. Cinque anni dopo, insieme con amici, studenti e operai, darà vita a Lotta continua, il movimento rivoluzionario che ha segnato più in profondità la storia della nuova sinistra italiana. Dal '68 alla condanna del delitto Moro, dalla fascinazione operaista al caso Calabresi, dalle intuizioni politiche alle azioni illegali, Lc è stata un pensatoio politico, ma anche fucina di una generazione di giornalisti, intellettuali, politici, scrittori, oggi in posizioni di prestigio e potere. Con una nuova prefazione, torna un testo fondamentale per capire l'Italia degli anni Settanta. E quella di oggi.

Il mio giudizio:

Consigliato a tutti quelli che negli anni '70 non c'erano e vorrebbero farsi un'idea di quello che successe. Un libro molto ben scritto, anche se richiede qualche conoscenza di base e una buona dose di attenzione.

OPUS DEI SEGRETA

OPUS DEI SEGRETA
FERRUCCIO PINOTTI
BUR € 11,50


Le esperienze umane non si discutono. E' proprio il senso di questo libro, che per la prima volta racconta le storie incredibili dei numerari e delle numerarie, i membri dell'Opus Dei, che sono usciti dall'organizzazione.
Il reclutamento, la pressione psicologica - soprattutto nei confronti dei giovani e delle donne -, l'uso del cilicio e della frusta (la cosiddetta "disciplina"), la rottura con le famiglie, la repressione sessuale, i libri "proibiti", la gestione del denaro, la malattia. Storie vere: dall'Italia alla Spagna, l'Inghilterra, la Germania, gli Stati Uniti e il Sud America.
Ferruccio Pinotti svela come si vive veramente dentro quella che è ormai riconosciuta come una delle più potenti e controverse organizzazioni della Chiesa di oggi.

Il mio giudizio:
Un libro inchiesta.
Una serie di storie sulla vita interna dell'Opus Dei, le sue limitazioni e le sue contraddizioni.
L'uso del cilicio e della frusta come strumento di mortificazione corporale, la lista dei libri proibiti, le origini dell'organizzazione e un glossario sui termini correntemente usati nel linguaggio interno.
Questo è ciò che troverete tra le pagine di questo saggio.
Quanti di noi sanno realmente cos'è l'Opus Dei? Quali sono i suoi fini e quanto è radicata nella nostra società?
Come dice l'autore: le esperienze umane non si discutono. Partendo da questa affermazione ci si può documentare su un'organizzazione troppo spesso in ombra, che raccoglie in tutto il mondo oltre 85.000 membri.

SETA

SETA
ALESSANDRO BARICCO
BUR € 5,00


Lavilledieu, Francia meridionale. Anno 1861. Hervé Joncour è un allevatore di bachi da seta, ma quando l'epidemia attacca prima gli allevamenti europei, poi quelli del vicino Oriente, si spinge fino in Giappone per procurarsene di contrabbando. E in quella terra ai confini del mondo incontra una fanciulla bellissima e misteriosa che segna la sua vita. Da quel momento, lasciando a casa la moglie Helen, si sobbarcherà viaggi estenuanti e pericolosi per seguire un sogno impossibile che si concluderà tristemente sulle rive di un lago.



Il mio giudizio:
Una lunga poesia.
Mi piace definire così questo racconto di Baricco. Una storia senza tempo, un amore impossibile e tragico. Un cercarsi, un trovarsi e un perdersi sulla "via della seta".
Lo consiglio assolutamente.

CHE COSA SONO LE BR

CHE COSA SONO LE BR
FASANELLA FRANCESCHINI
BUR € 8,50

Facendo tesoro delle inchieste giudiziarie e con la testimonianza diretta di Alberto Franceschini, fondatore delle Br, si può chiarire la storia e individuare la rete del terrorismo rosso, a partire dagli inizi, dai legami con la Resistenza, il Pci, e i personaggi di spicco legati al mondo cattolico. Per poi capire che cos'è e cosa è stata la rete clandestina parallela, accertata in documenti e testimonianze. Questo libro ha il merito di riavviare la macchina della verità e i meccanismi della memoria per cercare di comprendere quanto e perché è successo. Senza dietrologie, rimanendo ai fatti e alle parole. Perché il passato ritorna, se vogliamo decifrarlo.


Il mio giudizio:
Un libro della memoria. Alberto Franceschini, fondatori insieme a Renato Curcio e a Margherita Cagol, più nota come Mara, furono i fondatori storici delle brigate rosse. Un periodo storico particolare sia dal punto di vista italiano che internazionale, molti partigiani si sentirono presi in giro dalla "nuova Italia" e il malumore fu tramandato fino ai giovani della generazione successiva. Giovani che speravano in un futuro diverso, che tenesse conto delle classi sociali più disagiate, ma che sembrava sempre lontano. La svolta della lotta armata come unica reazione al malumore rappresentava, per i brigatisti, una voce fuori dal coro, un tentativo di destabilizzare quell'ordinamento politico sordo alle esigenze del popolo. Un capitolo buio della storia d'Italia, una storia di spie, di infiltrati e di ideali. Un resoconto dettagliato della nascita di un gruppo che partendo da piccole azioni dimostrative arriva fino al cuore dello stato con il rapimento Moro. Senz'altro consigliato per chi ha voglia di conoscere un pò di più il perchè delle origini di un movimento, che ancora oggi trova numerosi consensi. Chi erano i brigatisti? solo dei criminali o anche dei romantici, dei sognatori e degli idealisti? Mi piacerebbe sapere come la pensate.