"La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro, leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare..."

domenica 22 aprile 2007

'77 ROSE E PISTOLE

'77 ROSE E PISTOLE
STEFANO CAPPELLINI
SPERLING & KUPFER € 14,00


Il 1977 è un anno breve. Inizia il 7 dicembre 1976, giorno della contestazione alla prima della Scala, e si chiude a maggio, con la morte di Giorgiana Masi. Nell'arco di pochi mesi, decine di migliaia di giovani si riprendono la piazza: occupano università, fondano giornali, radio libere e fanzine, sfilano con la faccia dipinta o la P38 nel giubbotto, contestano tutto ciò che e "vecchio", compresi i fratelli maggiori del '68. Urlano, amano, sparano. Muoiono. Il '77 è una miscela esplosiva di spontaneità e nichilismo, di creatività e violenza.


Il mio giudizio:
Il 1977 è stato un anno particolare, non sono d'accordo con chi, nella presentazione del libro, lo definisce breve, anzi, forse è proprio il contrario. Anche se non l'ho vissuto direttamente, per quello che ho letto e capito, si tratta di un lungo e sanguinoso anno, un anno intenso, fatto di contraddizioni e passioni, spesso sfociate nel sangue e nella violenza. I dissapori con le epoche passate, di cui i protagonisti del libro sono i fratelli minori, vengono manifestate a gran voce e quasi sempre finiscono negli scontri di piazza. Un libro a tratti emozionante e romantico, se concepito con l'animo idealista di ragazzi che non avevano paura di pagare a caro prezzo l'idea di libertà in tutte le sue sfaccettature, ma anche un libro tragico e crudo. Le contraddizioni del tempo possono essere sintetizzate con un'espressione del grandissimo P.P.Pasolini, che dopo uno scontro alla facoltà di architettura di Roma (a Valle Giulia, per la precisione) tra i manifestanti e i poliziotti, dice: "Io stavo dalla parte dei poliziotti, perchè sono i figli del popolo".
Le foto di Tano D'amico, sono un ennesimo elemento di interesse per questo saggio, che ci permette di vivere, attraverso delle pagine molto ben concepite dall'autore, un tempo che sembra lontanissimo, ma che a pensarci bene è appena trascorso.
L'ho trovato molto interessante, mi ha preso e affascinato. Sembrava quasi non si stesse parlando del nostro Paese e meno che mai "solo" di trent'anni fà.
Non rimpiango quei tempi, ma il credere in qualcosa, in un ideale che riusciva a muovere le masse e le coscienze, al contrario dei nostri giorni dove, purtroppo, di ideali ce ne sono sempre meno e di violenze sempre di più.

1 commento:

Mario ha detto...

ma l'autore è uno dei Guns n' Roses? :-)